Commercialisti

commercialisti

Il commercialista si trova sempre più ad operare in un settore in continuo cambiamento. Le norme fiscali e tributarie si modificano annualmente, nuove tasse vengono introdotte e poi cancellate oppure cambiano nome, modalità di calcolo, tempistiche di pagamento, eccetera. La stessa cosa avviene per i bilanci della società, da presentare a regola d’arte pena sanzioni salatissime. Insomma, il “fai da te” è diventato pressoché impossibile, nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia iniziato ad inviare a casa la dichiarazione dei redditi precompilata a dipendenti e pensionati (che però alla fine necessita sempre delle dovute verifiche ed integrazioni da parte di un professionista).

Gli ambiti in cui la consulenza di un commercialista è fondamentale sono però anche altri, quello commerciale, immobiliare, fallimentare e del lavoro, solo per citarne alcuni. Ad esempio, per società sottoposte a procedura fallimentare agisce in qualità di curatore, ruolo che richiede molti anni di esperienza così come quello di valutatore, nei casi in cui si stia trattando per l’acquisto, la cessione o la divisione di un’attività economica. Inoltre, può rappresentare imprese ed enti davanti agli organi della giurisdizione tributaria, predisponendo la documentazione necessaria a dimostrare la situazione tributaria dell’azienda cliente alle commissioni tributarie interessate alla situazione e difendendo in tal modo l’operato e gli interessi del proprio cliente.

Il commercialista può lavorare da solo o all’interno di uno studio che ospita più professionisti con competenze specifiche differenti. La scelta di creare uno studio associato può essere dettata dalla necessità di abbassare i costi di gestione dell’attività (locali, segreteria, eccetera), cosa che spesso avviene anche per gli avvocati. Inoltre, è evidente come lavorare in team consenta di poter gestire un maggior numero di clienti, anche di notevoli dimensioni. Nelle medie e grandi aziende, il commercialista può ricoprire anche la carica di Direttore Amministrativo.

L’attività del commercialista è strettamente vincolata alle scadenze legislative, con periodi di intenso lavoro che possono comportare il prolungamento dell’orario lavorativo, ad esempio per le chiusure di bilancio (dicembre – gennaio), le dichiarazioni dei redditi (acconti e saldi), le dichiarazioni IVA. Il commercialista deve quindi avere una base ampia di competenze ed abilità, potendo poi ovviamente specializzarsi in un ambito e quindi ben operare all’interno di uno studio associato, come accennato in precedenza. A differenza, però, di quello che molti possono pensare, immaginando il commercialista alle prese con conteggi automatici, sono necessarie anche particolari doti caratteriali, quali accuratezza, affidabilità, autocontrollo/gestione dello stress, flessibilità/adattabilità, orientamento al cliente/utente.

[huge_it_portfolio id=”12″]